Finalmente è uscito: Prima che l’uragano arrivi è nei negozi. Ovviamente è anche sul mio comodino. Mi sono precoccupato di dirlo a Jim Burke. Gli ho detto “il tuo nuovo titolo è in libreria anche in Italia”. E lui mi ha gentilmente inviato una mail da “girare” a tutti i lettori. Eccola: “Hello, Walter, I hope the readers of your website and blog enjoy Pegasus Descending. I made use of the legend of Pegasus the winged horse of mythology and his rider Bellerophon, who was thrown to his death as a result of pride. Anyway, I think the novel is one of the best in the Dave Robicheaux series. All the best to you and the visitors to your website. James Lee Burke” Il messaggio di Jim più o meno suona così:“Spero che i lettori del tuo sito apprezzino Pegasus descending. L’ho scritto basandomi sulla leggenda di Pegaso, il cavallo alato della mitologia, e del suo cavaliere Bellerofonte, che fu colpito a morte a causa del suo orgoglio. In ogni caso, credo che il romanzo sia uno dei migliori della serie di Dave Robicheaux. Auguro il meglio a tutti voi. JLB”. Che dire? Buona lettura. Tra qualche giorno le “mie” reazioni-riflessioni. Se nel frattempo qualcuno l’ha già terminato e vuol inviare le sue elucubrazioni, ben venga: sarà pubblicato in pompa magna…..

  Eccoci alla seconda (ed ultima) parte dell’intervista con JLB. Nel frattempo – come raccontava lui stesso nella Prima parte – Jim si è trasferito a New Iberia “per l’inverno”. Lo fa da circa dieci anni e “continuerò a farlo finché potrò guidare con tranquillità”. L’intervista è molto “personale”, sia nel senso che gli ho fatto le domande che interessavano a me, sia nel senso che volevo capire qualcosa di lui che non si ritrova già nelle migliaia di interviste che ha rilasciato. Anyway: buona lettura. I commenti sono benvenuti…. 

WALTER GATTI – Come trascorri il tempo quando non scrivi?

JAMES LEE BURKE – Ogni tanto mi impegno sui ferri di uno sport-club per dare a tutti la possibilità di farsi due risate. Inoltre adoro pescare e il Montana in questo senso è un luogo perfetto. Poi trascorro molto tempo curando i miei cavalli e mandando avanti il nostro ranch. Ma soprattutto io e Pearl abbiamo quattro nipoti ed è meraviglioso passare il tempo in loro compagnia.

WG – Ti interessa la politica?
JLB – No, ma sono molto preoccupato per il mio Paese.

WG – In alcune tue interviste hai citato S.Agostino e S.Tommaso: ti interessa la teologia e la filosofia?
JLB – SI, ma non sono ne un teologo, ne un filosofo.

WG – So che sei cattolico…
JLB – Certo, sono un cattolico praticante.

WG – La fede ti ha aiutato ad attraversare gli alti e bassi della vita?
JLB – Si, assolutamente. Credo che la visione Cristiana della vita sia l’unica che funziona per me. Gli altri forse potranno trovare altre vie. La mia è questa…

WG – Puoi dirmi quali sono le figure cristiane a cui più sei affezionato?
JLB – Ero un grande ammiratore di Papa Giovanni XXIII

WG – Hai avuto un passato molto intenso e “movimentato”. Come convivi con la tua storia?
JLB – Io credo che il passato, il presente e il futuro siano un flusso unico, che si comprende nella luce della storia personale di ognuno. Ma noi amiamo e interpretiamo il nostro passato e futuro, solo vivendo il momento presente. Noi siamo ciò che siamo in un dato momento del tempo. Se noi diventiamo persone vere e autentiche nel presente, cambiamo il male del passato e proiettiamo il bene nel futuro nostro e degli altri.

WG – Nella tua visione letteraria: quali sono le differenze tra il tuo personaggio più famoso, Dave Robicheaux, e gli altri detective “storici”, Marlowe e Sam Spade….
JLB – Ti dirò la verità, Walter: non ho mai letto romanzi gialli…

WG – Mi ha sempre colpito il fatto che Dave, a differenza di molti detective della narrativa, non finisce a letto con una qualche svenevole preda ogni cinque minuti….
JLB – Dave ha un profondo rispetto per le donne. Lui vede le sue relazioni sempre come coniugali, come sacramentali…

WG – Un altro aspetto della personalità di Robicheaux: difficilmente “ride”. L’hai creato senza senso dell’umorismo?
JLB – E’ presente in lui più il senso del dramma: Dave vede l’assurdità presente nel mondo. Ho lasciato il senso dell’umorismo al suo compagno Clete Purcel.

WG – In the electric mist sta diventano un film. Apprezzi Tommy Lee Jones nei panni di Robicheaux?

JLB – Tommy Lee ha fatto proprio un buon lavoro dando corpo a Dave. Sono anche convinto che pure Alec Baldwin se la sia cavata bene. Nell’insieme sono soddisfatto di come il cinema ha trattato le mie opere.

WG – Il tuo “secondo” personaggio è il texano Billy Bob Holland: hai piani per nuove storie con lui come protagonista?
JLB – Spero di scrivere più storie ambientate in Texas. Vediamo se riesco a farcela: in effetti l’ho trascurato un po’ negli ultimi anni, ma non è facile “spogliarsi” dalle vicende di Robicheaux….

WG – Ultima, classica, domanda: su cosa stai lavorando ora?
JLB – Sto lavorando ora su un romanzo dal titolo Swan peak, la Cima del cigno. E’ ambientato in Montana. Ho di fronte alcuni mesi di “solo lavoro”, perché devo consegnarlo entro i primi mesi del 2008…

Walter Gatti

PIOGGIA AL NEON

ottobre 14, 2007

   L’apparire di Pioggia al neon in libreria (alcuni anni fa e poi ora che Meridiano Zero l’ha ripubblicato) ci riporta “all’inizio” della vicenda di Dave Robicheaux e dell’opera di James Lee Burke. Il libro è del 1987 (pubblicato negli Usa da Henry Holt & Company). La storia inizia nei giorni che precedono un’esecuzione capitale e termina con una vecchina di colore che sale sul tram e dice “Pioverà a catinelle stasera”. In mezzo ci stanno tante cose: il tentato omicidio del fratello di Dave, Jimmie, le morti brutali di alcuni buoni e di alcuni cattivi, un traffico internazionale d’armi in cui sono coinvolti mafiosi, gangsters, killer e vecchi militari nobili nell’onore, ma senza più bussola morale. In mezzo – tra giovani puttane, junkie e cinema porno – ci stanno i guai del tenente della omicidi di New Orleans, Dave Robicheaux, che nel dipanarsi della vicenda se la vede bruttissima con i fantasmi del suo passato (o presente….) da alcolista e con un collega-amico (Clete Purcel) simpatico, quanto inguaiato personalmente e ambiguo in certe “scelte professionali”. C’è anche qualche raggio di sole, nella vita del tenente, che infatti (a pag. 42) incontra e ama un’assistente sociale, Annie Ballard, “sotto i 30, capelli mossi dal vento e grandi occhi“, che diventerà sua moglie.
Ma in mezzo, nel cuore della storia, tra l’esecuzione nel carcere di Angola e l’epilogo, ci stanno i colori, gli odori, la musica e i sapori di New Orleans, della sua terra, della sua gente. Qui sta la novità assoluta. C’è tanta gente che mangia poor boy, una sorta di maxi panino farcito con insalata, salsa cajun, ostriche e gamberetti. C’è Dave che si mangia beignet al Cafè du Monde (che è un posto abitualmente frequentato da Burke: chi non c’è stato deve provare ad immaginarselo: un locale di metà Ottocento, in legno e ghisa, tutto verde e giallo, con le poltroncine in pelle blu e rossa; è stato ri-sistemato dopo Katrina). C’è tanto blues (come ha scritto Marco Denti nel magnifico pezzo da noi pubblicato) e ci sono tante riflessioni-blues. C’è anche tanta “presenza religiosa”: Dave è cattolico e tra una sbronza e un omicidio tenta di affidare la sua anima a Dio. C’è tanta vita, tanta realtà, tanto sguardo partecipato alle cose. Si seguono le pagine e “si vive New Orleans e la Louisiana” così come Simenon faceva vivere Parigi.
In tutto questo dispiegarsi di vita e letteratura, Robicheaux nasce come personaggio, mentre James Lee Burke nasce come autore (anche se ha già pubblicato sei titoli). La letteratura “non di genere” ha trovato un nuovo autore da seguire. Gli appassionati del noir hanno un nuovo personaggio da seguire. Questo accadeva nell’87. Ri-leggere oggi Pioggia al neon oppure leggerlo per la prima volta conferma la grandezza dell’esordio. Non è un giallo. Non è un noir. E’ un ROMANZO. La differenza non sto a spiegarla….