Ci siamo: domani esce il nuovo libro di Jim Burke, L’urlo del vento, edizion italiana di The Tin Roof Blowdown. E’ il primo titolo del nuovo editore italiano Fanucci. Abbiamo telefonicamente fatto due chiacchere con Sergio Fanucci: eccole….

WALTERGATTI: Ci può illustrare le ragioni della scelta di Fanucci di prendere in scuderia James Lee Burke?
SERGIO FANUCCI: Non dovrebbe essere cosa strana la scelta di un editore di inserire tra le proprie proposte un autore straordinario come Burke. Per me il discorso poi è anche personale, perché alla base della scelta c’è il fatto che lo seguo da anni e quindi quando si è presentata l’opportunità di x non me la sono lasciata sfuggire. Dal punto di vista editoriale sono convinto che ci siano le basi per un’operazione importante che porti all’allargamento dell’orizzione dei suoi lettori e al miglioramento della distribuzione delle sue opere.

WG: Come mai a suo parere le opere di Jim hanno avuto un andamento pieno di alti e bassi e non l’hanno ancora “consacrato” presso il nostro pubblico?
SF: Molti autori americani hanno uno straordinario successo italiano e viceversa. Prendiamo Landsdale: in Italia ha più successo che negli Usa. Ci sono alcuni meccanismi di pura alchimia che portano a far decollare un autore, non c’è una regola. A volte dipende dai periodi, altre volte dal prezzo, dal momento di sensibilità dell’istante oppure dal peso dell’autore nella scuderia dell’editore…

WG: Ecco: quanto peserà Burke nella scuderia Fanucci?
SF: Rispondo sottolineando solo che Burke esce in collana rilegata, che lanciamo ad un prezzo di 18.50€. Abbiamo scelto di proporre i suoi ultimissimi titoli, per affermare che per noi non è solo un autore di recupero, ma di best seller contemporanei. Insomma, per Fanucci diviene l’autore di punta: in primavera-estate è lui il nostro nome forte con una tiratura 3/4 volte più importante di quella di Meridiano Zero, il suo editore precedente.

WG: Ci sarà spazio nel futuro anche per i romanzi non ancora usciti in Italia? Ad esempio per i titoli inediti con B.B.Holland?
SF: Questo è un discorso complesso. Non si possono pubblicare più di 1-2 titoli all’anno, perché il pubblico che chiede tanto di un unico autore è minoritario e ovviamente noi non possiamo irritare ne il libraio ne il lettore.

WG: E tra qualche mese anche l’uscita al cinema dell’Occhio del ciclone potrà contribuire a far conoscere Burke….
SF: Sicuramente si. Il film potrebbe aiutare il nostro percorso progettuale. Siamo in semina. Non stiamo ancora raccogliendo. Se seminiamo bene….

 

Non sono morto, ho solo avuto parecchio da fare. L’incipit è necessario, visto che molti mi hanno scritto chiedendo dove ero finito. Occupato a salvare quella parte di mondo nella quale sono abitualmente impegnato ho messo un attimo in secondo piano le mie web-elucubrazioni: that’s all. Ritorno con la prima novità dell’era Fanucci: il primo libro di JLBurke edito dalla casa editrice romana uscirà il 28 maggio. Il titolo è: L’URLO DEL VENTO. Un salutone alla grande esperienza i Meridiano Zero, quindi, e un benvenuto ai nuovi editori. Sperando che tutto proceda per il megio e che la visibilità del grande Jim possa migliorare…

  Eccoci alla seconda (ed ultima) parte dell’intervista con JLB. Nel frattempo – come raccontava lui stesso nella Prima parte – Jim si è trasferito a New Iberia “per l’inverno”. Lo fa da circa dieci anni e “continuerò a farlo finché potrò guidare con tranquillità”. L’intervista è molto “personale”, sia nel senso che gli ho fatto le domande che interessavano a me, sia nel senso che volevo capire qualcosa di lui che non si ritrova già nelle migliaia di interviste che ha rilasciato. Anyway: buona lettura. I commenti sono benvenuti…. 

WALTER GATTI – Come trascorri il tempo quando non scrivi?

JAMES LEE BURKE – Ogni tanto mi impegno sui ferri di uno sport-club per dare a tutti la possibilità di farsi due risate. Inoltre adoro pescare e il Montana in questo senso è un luogo perfetto. Poi trascorro molto tempo curando i miei cavalli e mandando avanti il nostro ranch. Ma soprattutto io e Pearl abbiamo quattro nipoti ed è meraviglioso passare il tempo in loro compagnia.

WG – Ti interessa la politica?
JLB – No, ma sono molto preoccupato per il mio Paese.

WG – In alcune tue interviste hai citato S.Agostino e S.Tommaso: ti interessa la teologia e la filosofia?
JLB – SI, ma non sono ne un teologo, ne un filosofo.

WG – So che sei cattolico…
JLB – Certo, sono un cattolico praticante.

WG – La fede ti ha aiutato ad attraversare gli alti e bassi della vita?
JLB – Si, assolutamente. Credo che la visione Cristiana della vita sia l’unica che funziona per me. Gli altri forse potranno trovare altre vie. La mia è questa…

WG – Puoi dirmi quali sono le figure cristiane a cui più sei affezionato?
JLB – Ero un grande ammiratore di Papa Giovanni XXIII

WG – Hai avuto un passato molto intenso e “movimentato”. Come convivi con la tua storia?
JLB – Io credo che il passato, il presente e il futuro siano un flusso unico, che si comprende nella luce della storia personale di ognuno. Ma noi amiamo e interpretiamo il nostro passato e futuro, solo vivendo il momento presente. Noi siamo ciò che siamo in un dato momento del tempo. Se noi diventiamo persone vere e autentiche nel presente, cambiamo il male del passato e proiettiamo il bene nel futuro nostro e degli altri.

WG – Nella tua visione letteraria: quali sono le differenze tra il tuo personaggio più famoso, Dave Robicheaux, e gli altri detective “storici”, Marlowe e Sam Spade….
JLB – Ti dirò la verità, Walter: non ho mai letto romanzi gialli…

WG – Mi ha sempre colpito il fatto che Dave, a differenza di molti detective della narrativa, non finisce a letto con una qualche svenevole preda ogni cinque minuti….
JLB – Dave ha un profondo rispetto per le donne. Lui vede le sue relazioni sempre come coniugali, come sacramentali…

WG – Un altro aspetto della personalità di Robicheaux: difficilmente “ride”. L’hai creato senza senso dell’umorismo?
JLB – E’ presente in lui più il senso del dramma: Dave vede l’assurdità presente nel mondo. Ho lasciato il senso dell’umorismo al suo compagno Clete Purcel.

WG – In the electric mist sta diventano un film. Apprezzi Tommy Lee Jones nei panni di Robicheaux?

JLB – Tommy Lee ha fatto proprio un buon lavoro dando corpo a Dave. Sono anche convinto che pure Alec Baldwin se la sia cavata bene. Nell’insieme sono soddisfatto di come il cinema ha trattato le mie opere.

WG – Il tuo “secondo” personaggio è il texano Billy Bob Holland: hai piani per nuove storie con lui come protagonista?
JLB – Spero di scrivere più storie ambientate in Texas. Vediamo se riesco a farcela: in effetti l’ho trascurato un po’ negli ultimi anni, ma non è facile “spogliarsi” dalle vicende di Robicheaux….

WG – Ultima, classica, domanda: su cosa stai lavorando ora?
JLB – Sto lavorando ora su un romanzo dal titolo Swan peak, la Cima del cigno. E’ ambientato in Montana. Ho di fronte alcuni mesi di “solo lavoro”, perché devo consegnarlo entro i primi mesi del 2008…

Walter Gatti